Quali sono i pregiudizi e le paure più comuni ed un piccolo consiglio.
L’esigenza di andare in terapia spesso nasce da una situazione di malessere e disagio che porta a sentire la necessità di rivolgersi ad un professionista esperto, che possa aiutarci a risolvere quella problematica o sintomatologia.
Fin qui tutto chiaro, ma non è così semplice come sembra. L’atteggiamento di rivolgersi al medico per un problema di natura fisica (come ad esempio, andare dall’oculista per un problema agli occhi), non è così lineare quando riguarda la salute mentale. In questo caso, spesso interferiscono pregiudizi e paure che derivano dalla cultura, da esperienze personali e dalle influenze sociali.
Ecco alcuni dei pregiudizi e delle paure più comuni:
- IL TIMORE DI ESSERE GIUDICATO O NON CAPITO DALLO PSICOLOGO
Il terapeuta non giudica, ma riconosce le difficoltà del paziente come il frutto della sua storia di vita.
Comprende le motivazioni profonde di quei vissuti e le osserva senza giudizio, aiutando il paziente a superarle.
- PROVARE VERGOGNA PER ANDARE DALLO PSICOLOGO
Non c’è niente di cui vergognarsi nel rivolgersi ad una figura specializzata per risolvere un disagio, migliorarsi e sentirsi più realizzati e in sintonia con gli altri.
Anzi, dovrebbe essere strano il contrario.
- IL TIMORE CHE LA TERAPIA DURI TANTO TEMPO
La durata della terapia è variabile e dipende da diversi fattori. Talvolta bastano alcuni incontri, altre volte occorrono mesi o anni.
La miglior soddisfazione che un professionista può avere è quella è quella di accompagnare la persona a stare meglio, e salutarla quando arriva il momento giusto.
E’ normale essere intimorito, ma ricorda:
LA SALUTE MENTALE NON è MENO IMPORTANTE DI QUELLA FISICA. PRENDITENE CURA!